la lingua che morì col sordo che saltò su una mina
22 ottobre 2012
il titolo non tragga in inganno, non si tratta di un brano di EELST che fanno il verso a Branduardi, ma del sunto plausibile di una storia incredibile, vera e romanzesca come solo la vita sa essere, in perenne vantaggio sulla letteratura: la storia di una lingua romanza- il dalmatico – estinta a fine Ottocento con la morte violenta del suo ultimo parlante, Tuone Udaina, anche noto (!) come Antonio Udina, un barbiere sordo e sdentato, che ricordava a malapena le parole dei genitori e che saltò in aria su una mina, chiudendo il sipario su un idioma parlato per otto secoli e languente da quattro, non prima di essersi fatto intervistare dal linguista Matteo Bartoli
ulteriori approfondimenti e un grazie all’amico e socio Mario, che mi ha fatto scoprire questa vicenda
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